SETTER INGLESE: la storia, il carattere, la salute, e le attività del dolcissimo cacciatore

Setter inglese: la bella storia, il carattere, la salute, e le attività del dolcissimo cacciatore

Elegante come un lord, a suo agio anche su poltrone e divani, formidabile sul terreno di caccia e fantastico come compagno di vita, ecco il cane da ferma più amato dagli italiani… perché è bello, bravo e buono!

Il muso dolce, lo sguardo profondo ed espressivo, la tenerezza che trasmette e il fluente mantello lo rendono di certo molto affascinante, ma questo non spiega come mai, in Italia, sia giunto addirittura al primo posto nel 2017 per numero di cuccioli registrati all’Ente Nazionale Cinofilia Italiana, con oltre 14.500 esemplari, superando persino il popolarissimo Pastore Tedesco, in genere sempre al vertice. La ragione di una cifra tanto elevata per una razza da caccia sta nel fatto che, da noi, è proprio questo il compito che attende la stragrande maggioranza dei Setter Inglesi, famosi per la loro grande abilità nella “ferma” del selvatico. Ma questi cani sono eccezionali da tutti i punti di vista anche lontano dal mondo venatorio e la loro dolcezza è in grado di scaldare il cuore di chiunque.

La STORIA

Per trovare le origine del Setter bisogna andare indietro nel tempo, fino al 1300, e non in Gran Bretagna bensì in Spagna, dove all’epoca vi era un “Bracco da quaglia spagnolo” largamente impiegato come cane “da rete” cui spettava il compito di individuare la selvaggina, soprattutto quaglie e pernici, e di spingerla verso una rete. Forse questi cani, descritti con mantello a macchie bianche e nere, trovarono successo anche nella vicina Francia e da lì pare siano giunti in Inghilterra. Ed è agli inglesi che va il merito di aver perfezionato la razza, di averla resa più elegante nelle forme, più veloce e in grado di correre a rotta di collo nei moors, le immense brughiere coperte d’erica e di rododendri tipiche del paesaggio anglosassone.

Il carattere

Storia e selezione sono tali da rendere il Setter Inglese uno dei cani maggiormente portati a socializzare gioiosamente con il genere umano, bambini inclusi, posto che chi alleva operi correttamente da questo punto di vista. In tal caso, nell’accoglienza verso gli estranei, in casa e fuori, i comportamenti aggressivi, anche solo il ringhio dissuasivo, sono davvero improbabili, mentre è molto più facile che il cane si prodighi in approcci amichevoli verso il nuovo venuto. Dunque, che un Setter possa “fare la guardia” è quasi impossibile, anche se non mancherà di segnalare estranei in avvicinamento alla porta con l’abbaio… probabilmente sperando che entrino per poterli festeggiare. La sua docilità è molto elevata e questo tratto caratteriale, frutto della lunga selezione, lo induce a evitare situazioni conflittuali con gli esseri umani e, se correttamente socializzato, anche con i suoi simili. Doti preziosissime per un cane da famiglia.

La salute

Tra i punti deboli della razza va segnalata la dermatite atopica su base allergica. Per il comparto ortopedico, anteriormente la più colpita è la spalla, che può essere affetta da instabilità con calcificazioni indesiderate, osteocondrosi dissecante e tenopatia del bicipite brachiale; posteriormente l’anca, oggetto di displasia, che si sviluppa durante la crescita. Per gli organi di senso, i Setter Inglesi possono presentare sordità congenita e atrofia progressiva generalizzata della retina, che porta alla cecità. Da segnalare, infine, una predisposizione di razza a malattie ereditarie della coagulazione del sangue quali l’emofilia, e a sviluppare l’ipotiroidismo, anche come conseguenza di infiammazione della ghiandola su base autoimmune.

Le attività per lui

Collaborativo e carico di energia, il Setter Inglese può figurare bene in Agility, attività molto dinamica che ben si adatta a una struttura leggera e a una muscolatura elastica come la sua. Per l’Obedience, si tratta soprattutto di lavorare sulla concentrazione verso il conduttore, perché quanto a intelligenza, collaborazione e reattività non ci sono certo problemi. Lo stesso vale per la Rally Obedience, tecnicamente un po’ più semplice. In pratica, il vero “ostacolo” da superare è la ovvia tendenza del Setter, e di tantissimi altri cani, a utilizzare molto l’olfatto, il che, per un’attività dove questo senso poco conta, può essere dispersivo. Viceversa, l’eccellente fiuto gli sarà di grande aiuto nel lavoro su pista e anche in cose molto serie come il soccorso su macerie e la ricerca persone, entrambe attività che può svolgere assai bene.

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