C’è chi gioca d’anticipo e chi parte dopo, quando il turismo di massa si è placato, e chi invece è costretto o ama fare le vacanze in luglio o agosto. In ogni caso, l’estate si avvicina e sopratutto i preparativi cominciano a farsi… stringenti. Ma come organizzare la partenza perfetta per noi e il nostro inseparabile amico a quattro zampe? Ecco qualche suggerimento pratico
Per molti animali il viaggio è un evento straordinario che può provocare agitazione. Per aiutarli ad affrontare questo stress bisogna essere ben preparati e aver pianificato tempi e luoghi, comprese soste per i bisogni o per fargli sgranchire le zampe. Indipendentemente dal mezzo di trasporto con cui raggiungeremo le nostre mete, la prima regola è: mai dimenticare l’acqua. Se il nostro compagno di viaggio è un micio, conviene valutare l’acquisto di trasportini ad hoc, con lettiera incorporata e fasce laterali chiuse che sicuramente lo faranno sentire più a suo agio. Se è un cane, un kennel è sempre l’ideale. Da anni si discute poi su farmaci ansiolitici e sedativi. La cosa migliore? Consultare il veterinario che saprà consigliarci in base al carattere e alle caratteristiche specifiche del nostro animale. Se non lo ritiene necessario, possiamo eventualmente fare ricorso a qualche ritrovato dell’omeopatia.
Non deve mancare mai… il necessario medico
Quando viaggiamo o andiamo in vacanza con il nostro amico, è bene avere sempre a portata di mano il necessario per qualche medicazione o cura “volante”. Si tratta di una sorta di kit di primo soccorso che comprende: acqua ossigenata e dischetti di cotone per disinfettare eventuali ferite, buste di garza sterile per coprirle, un rotolo di garza adatta alle fasciature; eventuali pomate o polveri cicatrizzanti, sempre per intervenire su piccole ferite. Andrebbe sempre portato anche un collirio per eventuali infiammazioni e congiuntiviti e, se il nostro amico soffre di qualche patologia particolare, dal mal di cuore ai reni deboli, non dimentichiamo di chiedere al veterinario e poi acquistare i farmaci che potrebbero essergli utili. La stessa cosa vale per i mangimi. Se il nostro cane o il nostro gatto seguono una dieta particolare, non interrompiamola per le nostre vacanze, potrebbe risentirne. Facciamo un piccolo sforzo in più e portiamo con noi anche la sua pappa, calcolando il quantitativo necessario. Spazzole, collari e guinzagli di ricambio eviteranno di farci ritrovare in panne se perdiamo o rompiamo quelli soliti.
Dettagli importanti: occhio al caldo e allo stress
Se in auto abbiamo l’aria condizionata, proprio come avviene per noi esseri umani, stiamo attenti che il getto non colpisca direttamente la testa o lo stomaco del nostro amico, che la temperatura nell’abitacolo non sia troppo bassa e che non subisca uno sbalzo esagerato alla fine del viaggio o alla prima sosta. Le conseguenze potrebbero essere una brutta encefalite, problemi allo stomaco o all’intestino o addirittura un’influenza. Nel caso, aspettiamo con lui, in auto, che la temperatura interna si porti gradualmente a livello di quella esterna e poi usciamo. Un altro buon consiglio è di non far arrivare il gatto o il cane alla partenza completamente impreparato al viaggio. Meglio abituarlo iniziando con brevi tragitti e aumentando gradualmente la durata. L’associazione del viaggio a un’attività piacevole può aiutare a ridurre l’ansia e la paura. Gratifichiamolo con carezze e parole affettuose quando rimane tranquilIo, ignoriamolo invece quando si agita, abbaia o piagnucola, altrimenti rischiamo di aumentare il suo disagio.
Dal treno all aereo e le regole sulle navi
Sui treni delle Ferrovie dello Stato si può viaggiare con il proprio animale. Quelli di piccola taglia, custoditi nell’apposito contenitore di dimensioni non superiori a 70 per 30 per 50 centimetri, viaggiano gratis. I cani di taglia più grande devono essere muniti di museruola e guinzaglio e possono viaggiare solo sui treni Espressi, IC, ICN, sui treni regionali nel vestibolo o piattaforma escluse le ore di punta e nelle carrozze letto per compartimenti acquistati per intero. I cani guida per non vedenti possono viaggiare su tutti i treni gratuitamente, senza alcun obbligo. I cani devono essere in possesso del certificato di iscrizione all’anagrafe canina o del “passaporto” del cane per i viaggiatori stranieri. Le compagnie aeree consentono il trasporto di animali ma ogni compagnia può stabilire la tipologia del trasportino o il numero degli animali accettati in cabina. Generalmente, in cabina sono ammessi: cani di piccola taglia (inferiori a 10 kg), gatti, uccelli e altri piccoli animali (purché in appositi contenitori) mentre i cani di media o grande taglia viaggiano nella stiva pressurizzata in apposite gabbie rinforzate. Quando si parte per l’estero bisogna informarsi sugli obblighi sanitari del Paese di destinazione ma anche di quelli dei Paesi dove si deve eventualmente cambiare volo, perché l’animale può essere bloccato nel Paese di transito per eventuali controlli o, addirittura, per il fermo di quarantena. In nave, gatti e cani di piccola taglia possono viaggiare in cabina con il padrone, previo consenso della compagnia. I cani di taglia grande o media possono alloggiare negli appositi canili di bordo. A volte è permesso tenerli sul ponte muniti di guinzaglio e museruola.
E all’arrivo? Diamogli un po’ di tempo
Infine, vediamo come lasciare che il nostro compagno di viaggio, dopo l’avventura che lo ha portato in vacanza, possa ritrovare sicurezza e tranquillità. Liberiamolo nell’appartamento e creiamo per lui immediatamente un angolo con pappa e acqua fresca. Da un’altra parte una cuccia riparata e, nel caso di gatti, una lettiera in un luogo fresco e riparato. Mettiamo nella sua cuccia qualche oggetto a lui familiare che abbia un odore conosciuto che possa riportarlo a esperienze note. Poi lasciamolo tranquillo: qualche carezza, se ne ha voglia, o al contrario solo pace e ancora pace. Nel caso di un gatto, aspettiamo a fargli esplorare giardini e terrazzi, lasciamo che prenda prima un po’ di confidenza con il luogo appena conosciuto per attivare le sue doti di orientamento.
Come essere in regola
Il primo step riguarda le vaccinazioni: gastroenterite infettiva, cimurro, epatite infettiva, tracheobronchite infettiva, leptospirosi e rabbia. Il libretto sanitario rappresenta un promemoria degli interventi, medici e di profilassi, effettuati sul nostro amico a quattro zampe. Viene compilato dal nostro veterinario e deve essere sostituito dal passaporto comunitario, rilasciato dai servizi veterinari delle proprie ASL, qualora il nostro amico superasse i confini nazionali. Anche il passaporto comunitario, infatti, ha una sezione per le annotazioni sanitarie. Indipendentemente dalla destinazione, oltre alle vaccinazioni, è importante proteggere il cane dalle infestazioni parassitarie esterne come pulci, zecche, acari e da quelle interne come i vermi. La vaccinazione contro la rabbia rimane una precauzione nei confronti di una malattia trasmissibile anche all’uomo. L’animale deve essere vaccinato almeno 21 giorni prima e da non oltre 11 mesi dal momento dell’ingresso in tali zone. Per viaggiare all’interno dell’Unione Europea è necessario il passaporto europeo per cani, gatti e furetti. Un passaporto simile al nostro, con la copertina di cartone plastificato blu cobalto, con al centro l’emblema dell’Europa. Muniti di questo documento, i nostri amici non avranno più nessun problema a spostarsi con noi. Il passaporto contiene, in inglese e nella lingua nazionale, tutte le informazioni anagrafiche e soprattutto sanitarie sul nostro animale: identità, numero di microchip o tatuaggio (che è stato consentito fino al 2011), data della vaccinazione contro la rabbia e la data entro la quale deve essere effettuato il successivo richiamo, eventuali altre vaccinazioni. La profilassi per la rabbia rappresenta l’unica obbligatoria per passare il confine ma attenzione: nei Paesi scandinavi esigono anche altre procedure che il veterinario ci aiuterà a compiere.
Destinazione extraeuropea
Si consiglia di contattare direttamente il consolato o l’ufficio del turismo del Paese di destinazione, per ricevere informazioni corrette su eventuali vaccinazioni e sulla documentazione necessaria per il nostro amico a quattro zampe. Per esempio, Stati Uniti e Canada richiedono il “Certificato internazionale di origine e sanità”, generalmente rilasciato da un veterinario autorizzato o dalla ASL di competenza. Il certificato è valido 30 giorni ma possono esserci alcune eccezioni (per esempio, in Brasile vale solo 5 giorni). È utile ricordare che in alcuni Paesi terzi ci sono leggi molto severe che prevedono, per esempio, che il cane venga messo in quarantena in una struttura sanitaria e, quindi, separato dal proprio padrone anche per lunghi periodi. Si consiglia, perciò, di acquisire ogni utile informazione con molto anticipo per evitare situazioni difficili e dolorose, con separazioni forzate oppure rientri obbligatori.