ASPERGER e ADHD: una vita in salita

ASPERGER e ADHD: una vita in salita

Segnali dai adulti diagnosticati e curati per disturbi del neurosviluppo da non sottovalutare

I disturbi del neurosviluppo si manifestano di solito nell’infanzia, spesso in concomitanza fra loro, con deficit che possono influenzare il benessere anche in età adulta, perché favoriscono la comparsa di altre malattie psichiche e compromettono il funzionamento sociale e lavorativo.

La sindrome di Asperger

Greta Thunberg è forse oggi il personaggio più noto con la sindrome di Asperger, un disturbo dello spettro autistico ad alto funzionamento, che riguarda circa l’1% della popolazione e che può non essere notato per un lungo tempo, facendo arrivare alla diagnosi molto più tardi di altre forme di autismo. La giovane attivista per l’ambiente lo ha scoperto a 13 anni, mentre altri, sono stati diagnosticati dopo i quarant’anni. Ma molti sono quelli che ci convivono tutta la vita senza saperlo, soffrendo però delle proprie difficoltà emotive, del sentirsi diversi e incapaci di stabilire relazioni con gli altri.

Il disturbo dell’attenzione

La maggior parte degli adulti scopre l’ADHD dopo la diagnosi di un altro problema psichico: il 16% dei pazienti sopra i 18 anni con un’altra patologia mentale ha anche un ADHD non diagnosticato e il disturbo stesso favorisce la comparsa di ulteriori malattie, come disturbi d’ansia, depressione e abuso di sostanze. L’ADHD (o Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) solo in Italia si stima riguardi il 2% della popolazione, cioè 1 milione di adulti, anche se solo un quinto di loro ne è consapevole. Si tratta di persone che faticano nella vita di tutti i giorni perché sono troppo impulsive e disorganizzate, incapaci di focalizzarsi o di gestire lo stress e le emozioni.

Se la diagnosi arriva in ritardo

Anche se si manifestano nell’infanzia questi disturbi persistono da adulti, per cui è importante occuparsi delle persone con ADHD, Asperger e altre patologie del neurosviluppo durante tutto l’arco della vita. Non sono rari i casi in cui i sintomi restano senza diagnosi ben oltre i 18 anni: nell’adulto infatti l’ADHD e l’Asperger possono essere “mascherati” da altre condizioni psicopatologiche, che spesso compaiono proprio perché le strategie di adattamento ai contesti risultano spesso insuffifficienti a un buon funzionamento nel lavoro, nello studio e nelle relazioni, di fatto esponendo il paziente a continui stress e micro-traumi. Per questo è fondamentale la collaborazione tra neuropsichiatri infantili e psichiatri; il primo passo per arrivare alla diagnosi è riconoscere i “campanelli d’allarme” dei disturbi del neurosviluppo nell’adulto, così da sospettare il problema e rivolgersi al medico.

I campanelli d’allarme

I segni tipici dell’ADHD nell’adulto sono per esempio la disorganizzazione, l’incapacità di darsi delle priorità, di pianificare o di focalizzarsi su un compito, la scarsa capacità di gestione del proprio tempo e di portare a termine gli obiettivi, l’impulsività, la scarsa tolleranza alle frustrazioni, gli sbalzi d’umore frequenti e la difficoltà nel gestire gli stress. Le persone con sindrome di Asperger invece hanno tipicamente scarse capacità di interazione sociale, sono spesso chiuse in un loro mondo e hanno difficoltà di comunicazione con gli altri, hanno una bassa autostima, interessi limitati e a tratti ossessivi, con un grande bisogno di routine fisse. In entrambi i disturbi, i pazienti che arrivano all’età adulta senza avere avuto una diagnosi possono non sospettare il loro problema, ma semplicemente trovare molto faticosa la vita e le sfide di tutti i giorni; anche per questo molti non chiedono aiuto e la diagnosi arriva magari dopo aver identificato altre malattie. Riconoscere i disturbi del neurosviluppo in età adulta è invece indispensabile sia per dare un nome alle proprie diffifficoltà, e riuscire finalmente a sentirsi un po’ meno “strani” e diversi, sia per intervenire con terapie che possano mitigare i malesseri e migliorare la qualità di vita, naturalmente dopo una valutazione che tenga conto delle altre eventuali patologie psichiatriche presenti per identificare le priorità cliniche.

Come si curano

Diversamente da quanto accade nei bambini, negli adulti i farmaci sono la prima scelta, sebbene affiffiancati da interventi cognitivi, psicologici ed eventualmente interventi di coaching. Accanto a diversi tipi di farmaci si stanno sempre più sviluppando terapie digitali che supportano i pazienti nella gestione dei sintomi del disturbo, come app e software che aiutano a restare organizzati, a porsi degli obiettivi e a ridurre le distrazioni.

Aumentare l’empatia di chi ha l’Asperget

Negli adulti con Asperger le comorbidità psichiatriche sono molto frequenti: depressione, ansia, disturbo ossessivo-compulsivo e disturbo bipolare sono comuni, per cui la terapia deve spesso intervenire sia sulle altre patologie sia sui sintomi tipici dell’Asperger. L’irritabilità e i disturbi del comportamento possono essere gestiti con antipsicotici, ma non esistono farmaci specifici per migliorare gli aspetti emotivi dell’Asperger: sono in sperimentazione molti principi attivi, per esempio farmaci che agiscono sulla vasopressina che sembrano poter migliorare le capacità di empatia dei soggetti con Asperger. Anche per questo disturbo sono allo studio terapie digitali mirate a facilitare il riconoscimento degli stati emotivi altrui e a migliorare l’efficacia degli interventi psicologici, che restano importanti per consentire ai pazienti un miglior funzionamento sociale.

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